lunedì 20 dicembre 2010

apostasia: io mi sbattezzo

Lo sbattezzo è la rivendicazione di un diritto, il cui scopo è l'abbandono formale di una religione che prevede il battesimo come sacramento di adesione.
In Italia lo sbattezzo (che nel linguaggio ecclesiastico viene definito con il termine apostasia) consiste generalmente in una richiesta di cancellazione del proprio nominativo, o nell'inserimento di una annotazione correttiva, dal registro battesimale della parrocchia di appartenenza, o comunque da liste ed elenchi di persone battezzate tenuti dagli enti religiosi, al fine di interrompere qualsiasi residuo contatto formale dopo il maturato distacco spirituale e ad evitare che la persona richiedente lo sbattezzo possa ulteriormente essere in qualche modo connotata come fedele contro la propria intenzione.
Queste procedure vengono praticate da persone che non si riconoscono nella religione e/o nella comunità di fedeli a cui - spesso solo formalmente - appartengono. Ciò può accadere quando chi aveva precedentemente scelto di aderire ad una religione muta di orientamento, oppure quando chi aveva ricevuto il sacramento quando non era in grado di comprenderne il significato (tipicamente dai genitori durante la prima infanzia del figlio) esprime un proprio e diverso orientamento in merito alla religione e decide di formalizzarlo.

Palle piene !!!


Un professore di filosofia all'università un giorno....

Senza dire nulla, quando la lezione iniziò, prese un grosso barattolo di maionese vuoto e lo riempì con delle palline da golf.

Domandò quindi ai suoi studenti se il barattolo fosse pieno ed essi risposero di si.
Allora, il professore rovesciò dentro il barattolo una scatola di sassolini, scuotendolo leggermente.
I sassolini occuparono gli spazi fra le palline da golf. Domandò quindi, di nuovo, ai suoi studenti se il barattolo fosse pieno ed essi risposero di si.

Il professore, rovesciò dentro il barattolo una scatola di sabbia. Naturalmente, la sabbia occupò tutti gli spazi liberi. Egli domandò ancura una volta agli studenti se il barattolo fosse pieno ed essi risposero con un si unanime.

Il professore tirò fuori da sotto la cattedra due bicchieri di vino rosso e li rovesciò interamente dentro il barattolo, riempiendo tutto lo spazio fra i granelli di sabbia.
Gli studenti risero!

“Ora”, disse il professore quando la risata finì, “vorrei che voi cosideraste questo barattolo la vostra vita. Le palline da golf sono le cose importanti; la vostra famiglia, i vostri figli, la vostra salute, i vostri amici e le cose che preferite; cose che se rimanessero dopo che tutto il resto fosse perduto riempirebbero comunque la vostra esistenza.

“I sassolini sono le altre cose che contano, come il vostro lavoro, la vostra casa, l’automobile. La sabbia è tutto il resto, le piccole cose.”

“Se metteste nel barattolo per prima la sabbia”, continuò, “non resterebbe spazio per i sassolini e per le palline da golf. Lo stesso accade per la vita. Se usate tutto il vostro tempo e la vostra energia per le piccole cose, non vi potrete mai dedicare alle cose che per voi sono veramente importanti.

“Curatevi delle cose che sono fondamentali per la vostra felicità. Giocate con i vostri figli, tenete sotto controllo la vostra salute. Portate il vostro partner a cena fuori. Giocate altre 18 buche! Fatevi un altro giro sugli sci! C’è sempre tempo per sistemare la casa e per buttare l’immondizia. Dedicatevi prima di tutto alle palline da golf, le cose che contano sul serio. Definite le vostre priorità, tutto il resto è solo sabbia”.

Una studentessa alzò la mano e chiese che cosa rappresentasse il vino. Il professore sorrise. “Sono contento che tu l’abbia chiesto. Serve solo a dimostrare che per quanto possa sembrare piena la tua vita: c’è sempre spazio per un paio di bicchieri di vino con un amico”.
(Anonimo)

giovedì 16 dicembre 2010

In paradiso non si mangia carne


PER UN NATALE SENZA SANGUE

Il Natale è per gli umani un momento di gioia

per milioni di animali un appuntamento con la morte.

 

Milioni di animali di ogni specie pagano con la sofferenza e con la morte il prezzo di assurde tradizioni.

Vitellini, coniglietti, maialini… saranno strappati alle loro madri per subire una sorte crudele: pensaci.

La vita di ogni essere vivente è sacra, come la tua: rispettala.

Astieniti dal mangiare la carne di qualsiasi animale.

Vi sono tante cose buone da mangiare senza uccidere animali innocenti

che come te e me amano la vita, soffrono e hanno terrore della morte.

Perché uccidi se non vuoi essere ucciso?

Perché causi ad altri ciò che non vorresti per te stesso?

Come possiamo sperare nella misericordia di Dio se siamo impietosi verso le sue creature?

 

Gesù si è sostituito all’agnello per far cessare questa usanza ingiusta e crudele.

Come si può uccidere e  divorare l’agnello nel cui simbolo Gesù si identificato?

 

“Così parla il Signore mio Dio: Vai a curare quelle pecore da macello che i compratori sgozzano impunemente e i venditori dicono: Sia benedetto il Signore, mi sono arricchito e i pastori non se ne curano affatto. Io non perdonerò agli abitanti del paese”.(Zacc. 11,4-6)

 

GESU’ HA DETTO:

“Io in verità ve lo dico: colui che uccide uccide se stesso

e colui che mangia la carne degli animali abbattuti mangia

 un corpo di morte. Io vi chiederò conto del loro sangue spumeggiante,

 il loro sangue nel quale dimora l’anima.

 Io vi chiederò conto di ogni animale ucciso”.

(dall’Evangelo della pace di Gesù Cristo secondo l’apostolo Giovanni delle chiese cristiane d’Oriente- originale in aramaico del 3° sec. d.C. Bibl. Vat. 156-P).

“Sono venuto ad abolire i sacrifici di sangue e se non smetterete di compiere sacrifici

 l’ira di Dio non si allontanerà da voi” (dal Vangelo degli Ebrei).

Come puoi uccidere e mangiare l’animale nel cui simbolo Cristo si è identificato?

Chiediti: Gesù oggi approverebbe?

“La sorte degli uomini e quella degli animali è la stessa…

 Non esiste superiorità dell’uomo rispetto agli animali perché tutto è vanità”. (Eccl. 3,18-21)

 

NON IMBANDIRE LA TUA TAVOLA DI DOLORE E DI VIOLENZA

Cambia vita, diventa vegetariano, ne beneficeranno la tua salute, la tua coscienza,

il tuo portafoglio e l’intero pianeta.

 

Come si può pensare che Gesù oggi si schiererebbe dalla parte di chi ritiene legittimo uccidere un animale per mangiare le sue carni e non dalla parte di chi invoca amore

e rispetto per ogni essere in grado di soffrire?

Come si può pensare che Gesù si lascerebbe superare in misericordia e compassione da un essere umano che chiede amore e rispetto per tutte le creature?

La Chiesa non denigra forse il sacrificio di Cristo quando limita il suo valore salvifico all’uomo colpevole ed esclude gli animali innocenti, vittime del peccato dell’uomo?

 

RICORDATI: IN PARADISO NON SI MANGIA CARNE

REGALATI UN CUORE NUOVO, UNA COSCIENZA PIU’ GIUSTA E SENSIBILE

REGALATI UN ATTO D’AMORE, DIVENTA VEGETARIANO: NE BENEFICERANNO LA TUA SALUTE, IL TUO PORTAFOGLIO E LA TUA COSCIENZA.

Salviamo caprioli e cavoli



Carissimi la Provincia di Belluno ha approvato una delibera che prevede il massacro di circa 1400 femmine e cuccioli di cervi e caprioli nella nostra provincia dal 17 aprile al 29 maggio2011.

Ignorati tutti gli appelli provenienti da ogni fronte sia per un discorso di sensibilità e amore verso queste creature indifese già decimate dalle nevicate eccezzionali di 3 anni fa, sia di sicurezza, in primavera l'erba alta e la vegetazione copiosa rendono più scarsa la visibilità, inoltre le Dolomiti, che rientrano nel Patrimonio dell'Unesco, in questo periodo sono particolarmente frequentate da turisti che amano camminare in montagna.

Inutile il presidiare di noi animalisti il consiglio provinciale, le firme raccolte dalla popolazione contraria, il consiglio ci ha ignorati per prendersi i voti dei cacciatori.

L'unica strada possibile rimane il BOICOTTAGGIO TURISTICO DI MASSA fino allo stremo verso una provincia che ha varato una delibera da medio evo, (le femmine di capriolo partoriscono fine maggio primi di giugno, vi lascio immaginare la fine atroce e lenta cui va incontro il cucciolo se la madre viene colpita) e che non si preoccupa della sicurezza dei propri turisti.

Rimarcherei soprattutto il discorso della sicurezza perchè a questi degli animali non gliene frega niente.

Dite loro che rinuncerete alle vostre abituali ferie nel bellunese e che boicotterete questo territorio se non verrà abrogata questa delibera ed inviterete amici e conoscenti a fare altrettanto. Tamara Panciera tamara.pan@libero.it 

Potete mandare la stessa mail ai tre seguenti indirizzi:

mail@infodolomiti.it, ascom@ascombelluno.it, info@webdolomiti.net, assessore.finozzi@regione.veneto.it, c.decesero@provincia.belluno.it,
presidente@provincia.belluno.it, a.vettoretto@provincia.belluno.it,
d.zonta@provincia.belluno.it, s.dezolt@provincia.belluno.it,
l.losso@provincia.belluno.it, redazione@lavocedelnordest.it federalberghi@ascombelluno.it, belluno@gazzettino.it

vi prego diffondete i messaggi su tutti i siti, facebook ecc.

ESEMPIO DI LETTERA DA INVIARE:

sono venuto a conoscenza della delibera approvata nel bellunese riguardo il massacro di circa 1400 femmine e cuccioli di cervi e caprioli nella vostra provincia dal 17 aprile al 29 maggio2011.Ho anche saputo che sono stati ignorati tutti gli appelli provenienti da ogni fronte, sia per un discorso di sensibilità e amore verso queste creature indifese già decimate dalle nevicate eccezzionali di 3 anni fa, sia di sicurezza, in primavera l'erba alta e la vegetazione copiosa rendono più scarsa la visibilità, inoltre le Dolomiti, che rientrano nel Patrimonio dell'Unesco, in questo periodo sono particolarmente frequentate da turisti che amano camminare in montagna.A questo punto l'unica strada possibile rimane il BOICOTTAGGIO TURISTICO verso la vostra provincia che ha varato una delibera da medioevo, (le femmine di capriolo partoriscono fine maggio primi di giugno, vi lascio immaginare la fine atroce e lenta cui va incontro il cucciolo se la madre viene colpita) e che non si preoccupa della sicurezza dei propri turisti (pensate a una famiglia in giro per una passeggiata in montagna accompagnata da un gruppo di cacciatori che come dimostrano i fatti sono spesso "miopi"...)

Rinuncerò alle mie abituali ferie nel bellunese e boicotterò questo territorio se non verrà abrogata questa delibera, infine inviterò amici e conoscenti a fare altrettanto.

mercoledì 1 dicembre 2010

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The Death of Italian University


Con gli sprechi che ci sono in Italia, veder tagliare i fondi all'università è inaccettabile: il numero delle auto blu circolanti nel "belpaese" aumenta di anno in anno: i politici godono di privilegi assurdi, sprechiamo milioni di euro in una miriade di cose superflue o tatalmente inutili, e poi vogliamo risparmiare sulla scuola ?
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Chi lavora in università?
I docenti sono divisi in :
1) ordinari, son quelli che hanno più potere, la maggior parte sono chiamati "baroni",
2) associati,
3) ricercatori strutturati,
4) ricercatori precari (assegnisti, borsisti, ecc. ecc). Non hanno un contratto di lavoro, la loro condizione è disciplinata dalla legge.
I tecnici, gli amministrativi e i bibliotecari, che hanno un contratto di lavoro dipendente (alcuni a tempo determinato).
La "riforma Gelmini" cambia il governo dell'università (finora retta da 2 assemblee elettive, senato e CDA, dove son presenti, anche se in proporzioni diverse, tutte le componenti, studenti inclusi). Vediamo che cosa potrebbe succedere, anche se il testo è stato modificato decine di volte:

Rettore
Il Rettore diventa un monarca assoluto che nomina la sua corte: infatti è lui che sceglie il Direttore Generale e i componenti del CdA, che quindi non sarà più elettivo. Perciò i rettori potranno liberamente mettere i "propri uomini" in CdA, cioè nel principale organo di potere, e deliberare così ciò che vogliono.

Senato Accademico
Il Senato Accademico viene svuotato di potere. Continua ad essere elettivo, ma rimane un organismo non democratico composto principalmente da docenti.

Il CdA
Il CdA diventa l'organo di potere principale. Avrà 11 componenti di cui nessuno tecnico-amministrativo: il rettore, uno studente eletto, massimo 5 docenti e minimo 4 "esterni" tutti scelti dal rettore. Gli esterni saranno banchieri, industriali o uomini indicati dai partiti politici. Perciò i privati governeranno l'università, e senza neanche dover mettere 1 euro, con tutto quel che ne consegue in termini di libertà di ricerca e di insegnamento.
E' evidente che, se anche non ci sarà la privatizzazione con la trasformazione in fondazione (cosa peraltro contemplata dalla legge), le logiche del lavoro privato entreranno in università.

Il Direttore Generale
Il Direttore Amministrativo viene sostituito dal Direttore Generale, ovvero un manager scelto dal rettore che potrà provenire anche dal settore privato.

L'università in rosso: privatizzazione, fusione o dissesto finanziario
Non è ben chiaro che cosa succederà con gli 800 milioni concessi da Tremonti, che riducono i tagli già operanti e non danno certo nuove risorse. Molte università, però, andranno in rosso a causa dei tagli al finanziamento statale(FFO). Per le università pubbliche si aprono tre possibili strade: la trasformazione in fondazioni di diritto privato; la fusione tra più università; la proclamazione del dissesto finanziario con il conseguente commissariamento da parte del Ministero.

L'autonomia delle università è morta e sepolta
Entro un anno il Governo approverà decreti legislativi per: stabilire la percentuale di personale docente, ricercatore e tecnico-amministrativo di ogni università; stabilire un tetto per la contrattazione integrativa; stabilire un tetto per la spesa del personale a tempo indeterminato e determinato. L'autonomia delle università è morta e sepolta.

Il diritto allo studio sostituito dai prestiti: studenti indebitati!
Dopo aver tagliato di un terzo il fondo per il diritto allo studio che garantisce le borse agli studenti meritevoli, viene istituito un fondo per il merito che servirà per le borse di studio per i "meritevoli" (a prescindere dal reddito) e per istituire dei prestiti ("buoni studio") da restituire in parte dopo il conseguimento della laurea secondo tempi proporzionati al reddito di lavoro percepito dal laureato.

Ricercatore = precario
I ricercatori, in futuro, non saranno più a tempo indeterminato. Viene istituita, accanto alle forme di precariato già esistenti, la figura del ricercatore a tempo determinato con contratto triennale rinnovabile di altri tre anni. L'età media dell'entrata "in ruolo" dei ricercatori, già alta (36 anni), si alzerà ancora di più e non vengono garantite le risorse per assumere chi otterrà, nel periodo a tempo determinato, l'abilitazione nazionale come docente.
Dopo 6 anni un ricercatore, anche se avrà ottenuto l'abilitazione nazionale, se non ci saranno soldi per assumerlo, sarà espulso.

Reclutamento della docenza: rafforzato il potere dei baroni, rettore e CdA
Viene rafforzato il potere dei professori ordinari (i baroni) nelle commissioni per il reclutamento della docenza. Inoltre il CdA, su proposta del Rettore, potrà evitare di fare i concorsi pubblici tramite la "chiamata diretta" dei docenti amici.

Che titoli offre oggi l'università?
Oggi l'università è indubbiamente più facile che in passato, ma offre titoli largamente svalutati. C'è una prima laurea triennale. Poi ci si può iscrivere a un biennio di specializzazione. Ormai, però, questi titoli son considerati insufficienti, e quindi inizia il costosissimo calvario dei master, o dei corsi di specializzazione (spesso privati).
Molti docenti dedicano poco tempo alla didattica e alla ricerca di base e molto a curare i propria affari. Molti esercitano anche la libera professione (avvocati, medici, consulenti). I docenti sono gli unici lavoratori che possono fare legalmente doppi lavori mentre sono in servizio e , pertanto, versando una minima percentuale agli atenei, fanno ricerche e consulenze, in università, a favore di aziende private e di enti pubblici. Lezioni, esami, tesi, di solito sono demandati a ricercatori precari e dottorandi.